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Obblighi e norme per l’esposizione dei prezzi in negozio
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Obblighi e norme per l’esposizione dei prezzi in negozio
12 febbraio 2020

Obblighi e norme per l’esposizione dei prezzi in negozio

Ci sono alcuni settori per i quali l’esposizione dei prezzi non è obbligatoria, ma quali sono le direttive per coloro che devono rendere evidenti i prezzi?

Indicare in modo chiaro e leggibile agli utenti il prezzo di vendita di un determinato articolo o prodotto non è solo buona regola, ma per i commercianti è un vero e proprio obbligo. Come riportato dalla Direttiva 98/6/UE, recepita dal Codice del Consumo, D.Lgs. 206/2005, art. 14-17:

 

“I prodotti esposti per la vendita al dettaglio nelle vetrine esterne o all’ingresso del locale e nelle immediate adiacenze dell’esercizio o su aree pubbliche o sui banchi di vendita, ovunque collocati, devono indicare, in modo chiaro e ben leggibile, il prezzo di vendita al pubblico, mediante l’uso di un cartello o con altre modalità idonee allo scopo. Quando sono esposti insieme prodotti identici dello stesso valore è sufficiente l’uso di un unico cartello.

 

Tutte le merci comunque esposte al pubblico sono soggette a questo obbligo; sono esclusi i prodotti sui quali il prezzo di vendita al pubblico sia stato già impresso direttamente dal produttore in maniera chiara e risulta facilmente visibile al pubblico.”

 

Obbligo per l’esposizione dei prezzi in negozio, ma non solo

L’esposizione dei prezzi sui prodotti oltre ad essere un obbligo rappresenta anche un’opportunità per i commercianti: infatti, i clienti apprezzano soprattutto la serietà, la correttezza e la trasparenza di un esercizio commerciale e sono infastiditi dalla difficoltà nell’avere informazioni, dall’inefficienza, dall’imprecisione e dalla confusione.

 

Esporre i prezzi sui cartellini nelle vetrine è un primo passo fondamentale per conquistare la fiducia dei clienti. I costi dei differenti prodotti potranno essere distribuiti secondo logiche personali oppure mettendo in risalto i prezzi più bassi e convenienti, utilizzando per questi dei cartellini leggermente più grandi.

 

Durante il periodo dei saldi risulta ancora più importante garantire al cliente la possibilità di vedere il prezzo di un prodotto ed è obbligatorio esporre non solo il prezzo finale della merce, ma anche quello pieno con la relativa percentuale di sconto, facendo capire al cliente quanto risparmierebbe acquistando l’articolo in saldo.

 

È altrettanto importante poter permettere al cliente di vedere il prezzo del prodotto che sta acquistando anche sul display del registratore di cassa: in questo modo si potranno evidenziare anche eventuali promozioni o sconti sulla merce. I sistemi EasyCassa permettono questa visualizzazione e aiutano l’esercente nella gestione di diversi task, come la gestione dei pagamenti e la fatturazione.

 

Oltre ai negozi, anche i ristoranti devono rendere visibili i costi delle pietanze sia sul menù che all’esterno del locale sul tabellone posto all’ingresso. Questo vale anche in riferimento al coperto e al pane che deve essere riportato per iscritto all’interno del menù. Per i ristoranti, in aggiunta all’indicazione del prezzo devono essere riportate le indicazioni sugli ingredienti utilizzati nei piatti serviti, sull’uso di cibi surgelati o congelati e sulla presenza di ingredienti allergenici.

 

Ci sono, però, alcune eccezioni. Infatti, la legge prevede che siano esclusi i negozi che vendono pellicce, Haute Couture, opere d’arte, antichità e oreficeria il cui prezzo dei prodotti sia superiore e 1.746 euro. Per ragioni di sicurezza, il costo può non essere presente in vetrina, ma solo all’interno dello store. Sono esenti anche le edicole perché il prezzo dei giornali è presente sulla copertina.

 

Sanzione per mancata esposizione dei prezzi

I commercianti che non rispettano l’obbligo dell’esposizione dei prezzi sono puniti con una sanzione amministrativa di una somma da 516 euro a 3.098 euro. L’autorità competente è il Sindaco del Comune nel quale le contravvenzioni hanno avuto luogo e alla medesima autorità andranno i proventi derivanti dai pagamenti (D. Lgs 114/98, art. 22).

 

Per i ristoratori se l’obbligo non viene rispettato la sanzione amministrativa prevista può arrivare a 308 euro. I clienti potranno fare una segnalazione alla polizia che provvederà a redigere un verbale e revocare la licenza, nei casi più gravi.

Pubblicato da

 

Redazione EasyCassa

 

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